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Giuliano Cardella

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Come Allenare i Deltoidi

Aggiornato il 18 Maggio 2021 da Giuliano

OGNI ATTIVITÀ HA IL SUO simbolo un marchio che contraddistingue chi ce l’ha fatta. La televisione ha gli Emmy, il cinema l’Oscar e il body-building il tesserino da professionista. Molti atleti passano anni a rincorrerlo, e per alcuni è estremamente difficile ottenerlo. Negli ultimi anni, ad esempio forse nessun altro bodybuilder ha lottato così duramente e visibilmente per passare al professionismo.
“L’anno scorso ogni rivista e sito web specializzato mi ha definito come l’uomo da battere”, dice Cook. La pressione associata ad una tale pubblicità può avere sul risultato finale tanto positivo quanto negativo. Nel caso di Chris è servito sicuramente, anche se non tutto è andato liscio, almeno per ciò che riguarda il passaggio al professionismo.
Atleta agonistico dall’età di 7 anni, Chris è stato un ottimo lottatore e giocatore di football. “Ho sempre pensato che sarei diventato un giocatore di professione, così non bevevo, non fumavo e non andavo alle feste, perché non volevo cacciarmi nei guai”. Oltre a mantenerlo “in carreggiata”, lo sport gli ha insegnato anche il valore del sacrificio. La dieta continua seguita per il wrestling ha infatti impedito a Cook di festeggiare persino il Giorno del Ringraziamento, dai tempi del college in poi. La stessa disciplina che l’ha poi portato ad entrare nell’Aviazione degli Stati Uniti.

PARAMETRI DA PROFESSIONISTA
Nel 1996, Chris era di stanza presso la Elmendorf Air Force Base, ad Anchorage. Avvezzo ad allenarsi per ore ogni giorno, ha avuto qualche difficoltà ad andare in libera uscita dopo le 4 del pomeriggio. Per riempire il tempo libero, ha quindi iniziato ad allenarsi in una World Gym. “E’ diventata una specie di religione, come prima era stato lo sport”.
Un giorno, un tale di nome Larry Levine ha notato Chris e gli ha proposto di allenarlo gratuitamente, a patto che dicesse in giro che era stato lui ad aiutarlo. E così Chris Cook, all’età di 19 anni, ha vinto il titolo assoluto e quello di categoria al Mr. Anchorage. Ben poco esperto di body-building, ha deciso di provare a diventare professionista secondo alcuni precisi parametri.
“Mi sono riproposto di darci dentro fino all’età di 26 anni – spiega Chris – Non volevo diventare uno di quei bodybuilder che a 40 anni cercano ancora di guadagnarsi il professionismo”.
Nel 2000 si è trasferito a San Jose, mettendo a frutto l’esperienza in aeronautica come pilota privato. Ha continuato ad allenarsi, e dopo aver vinto una gara locale nella categoria dei pesi massimi, ha iniziato ad attirare positivamente l’attenzione della stampa. “Mi son fatto un portfolio e sono andato a Los Angeles, con l’intenzione di fermarmici stabilmente”.
E così la perdita del posto di lavoro, nel 2001, invece che un trauma è stata l’occasione per decidersi ad andare a vivere nella città degli angeli. Dopo le prime due settimane passate nel suo camper, le cose hanno iniziato a prendere il verso giusto. “Ho trovato un lavoro, un appartamento, e il coraggio di chiedere alla mia fidanzata di sposarmi e raggiungermi presto”. Le cose andavano a gonfie vele…

PRESSIONE DA PROFESSIONISTA
Da allora la sorte ha preso spesso vie traverse. Nel 2003 ha vinto nella sua categoria agli USA, ma è stato sconfitto nel pose-down per il titolo assoluto. “Avevo 26 anni, così dovevo prendere una decisione. Di natura più che altro finanziaria, direi, perché ad un certo punto devi muoverti in modo da puntare ad una vita stabile. Ho firmato qualche contratto, così che il body-building non fosse più una spesa ma un’entrata. Nella mia mente, è un po’ come se fossi diventato professionista”.
Gli “insider” del body-building erano più che convinti che Chris avrebbe preso il tesserino agli USA 2004, cosa che ha aumentato ulteriormente la pressione a carico del giovane. “Leggere commenti positivi ed avere molti fan è un sogno – dice Chris – ma allo stesso tempo è vero che la gente è spesso miope. Un giorno sei un eroe, ma se sbagli qualcosa il giorno dopo ti dimenticano”.
Con gli occhi di tutti puntati addosso, Chris ha vinto ancora una volta il titolo USA, ma è stato nuovamente sconfitto per il titolo assoluto, rinunciando di nuovo al tesserino da professionista”. “La mia paura principale era però perdere quella gara. Avrei deluso tutti”.
Ciononostante, un incurabile ottimismo permette a Chris di considerare quella sconfitta come una benedizione, un’opportunità di imparare qualcosa da mettere a frutto nella sua prossima gara. “Sono andate storte un sacco di cose – riflette oggi – Credo di aver meritato la sconfitta. Il mio fisico era pronto per il professionismo, ma mentalmente ci sono esperienze che devo ancora fare, per imparare ciò che va fatto prima della gara”.
Certo, le cose non sono andate tutte come Chris aveva pianificato, ma in un certo senso si potrebbe dire che siano andate addirittura meglio. Cook ha una casa a nord di Los Angeles in cui vive insieme alla moglie Denise, e si guadagna da vivere con qualcosa che per la maggior parte della gente è solo un hobby.
“Mi pagano per andare in palestra, per allenarmi e per inseguire il mio sogno di professionismo. Di che mi potrei lamentare?”. Probabilmente di nulla… M&F

DELTOIDI IN SEI MOSSE DI CHRIS COOK
1) Non ho mai avuto bisogno di allenare le spalle molto duramente, quindi faccio un solo esercizio per ciascun capo del deltoide. Inizio col capo posteriore, quindi faccio un esercizio per quello esterno e poi dei press che agiscono su tutto il muscolo ma con particolare enfasi sul capo anteriore. Termino il workout con un bel movimento composto, i rematori in verticale. Se un capo del deltoide risulta carente rispetto agli altri, prendete in considerazione l’idea di fare due esercizi per la zona in questione.
2) I deltoidi posteriori sono uno dei gruppi muscolari più esaminati dalle giurie. I giudici di gara vogliono vedere dei deltoidi posteriori ben sviluppati, che diano alle spalle un aspetto tondo ed equilibrato. Per questo, li alleno sempre all’inizio della routine, quando sono ancora al massimo della forza.
3) Alleno i deltoidi esterni dopo quelli posteriori, così da poterli pre-affaticare prima di passare agli esercizi composti. Si tratta di un’area importante, che può contribuire molto alla rotondità delle spalle viste davanti.
4) Le spalle rispondono bene agli esercizi a volume elevato, ovvero a molte ripetizioni. Macinare ripetizione dopo ripetizione aumenta l’afflusso di sangue ai muscoli e li fa gonfiare, cosa che a sua volta riaccende la crescita.
5) Anche gli esercizi pesanti sono importanti per le spalle. Fate almeno un esercizio con un carico molto elevato, col quale arrivate al massimo a 6-8 ripetizioni per set.
6) Per variare, provate a cambiare la presa o ad alternare le braccia (ad esempio facendo i press un braccio alla volta, oppure delle alzate alterne). Cambiamenti anche piccoli possono fare molto per favorire la crescita.

ALZATE POSTERIORI SU PANCA INCLINATA
INIZIO. Regolate la panca ad un’angolazione ridotta. Afferrate due manubri e poggiate il petto sullo schienale e le gambe a cavalcioni del sedile. Girate i polsi in modo da portare i pollici in basso e le palme indietro.
MOVIMENTO. Mantenendo i gomiti leggermente piegati, stringete le scapole e sollevate i pesi
lateralmente fino ad oltre l’altezza della schiena. Le palme devono trovarsi indietro nella fase superiore. Riabbassate i pesi fino alla posizione iniziale e ripetete immediatamente.
IL CONSIGLIO DI CHRIS: “Uso questo esercizio come fosse una pompa per immettere sangue nei muscoli”.

PRESS COI MANUBRI DA SEDUTO
INIZIO. Sedetevi col busto eretto su una panca regolabile, piedi piatti a terra. Prendete due manubri con una presa in pronazione. I gomiti vanno tenuti appena più in basso delle spalle, polsi allineati coi gomiti.
MOVIMENTO. Con le spalle indietro, sollevate i pesi sopra la testa con movimento ad arco, ma senza farli toccare tra loro in cima. Riabbassateli lentamente fino alla posizione iniziale e ripetete.
IL CONSIGLIO DI CHRIS: “Qui uso un carico pesante. Arrivo fino a 78 kg, e riduco a sei o sette le ripetizioni per serie”.

ALZATE LATERALI
INIZIO. State in posizione eretta coi piedi distanziati della misura delle spalle e due manubri tenuti davanti al bacino, palme in dentro.
MOVIMENTO. Mantenete i gomiti leggermente piegati mentre sollevate le braccia lateralmente. Iniziate il movimento coi gomiti e, quando raggiungono l’altezza delle spalle, riabbassate lentamente fino alla posizione iniziale.
IL CONSIGLIO DI CHRIS: “E’ facile essere tentati di usare un carico leggero nelle alzate laterali, ma personalmente ritengo che sia importante spingersi sempre al massimo. Faccio molte ripetizioni, ma sempre col massimo del peso che riesco a maneggiare”.

REMATORI IN VERTICALE CON BARRA EZ
INIZIO. State in piedi con le ginocchia leggermente piegate e tenete una barra EZ davanti alle cosce, con una presa in pronazione larga quanto le spalle. Sollevate leggermente il petto e portate le spalle indietro.
MOVIMENTO. Piegate i gomiti per sollevare la sbarra fino ad appena oltre l’altezza delle spalle, tenendo sempre i gomiti più in alto della sbarra. In cima al movimento, stringete bene le scapole tra loro. Fermatevi, quindi raddrizzate le braccia per tornare alla posizione iniziale.
IL CONSIGLIO DI CHRIS: “Termino il workout per i deltoidi con questo esercizio perché agisce su tutta la regione delle spalle ed anche sul trapezio, nella fase finale”.

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