Intonata, spesso definisco così la chiusura di un pranzetto riuscito. Consolatoria andrebbe meglio parlando di biscottini, ma intonata mi fa sentire meno in colpa. Perché malgrado gli anacardi, che come tutti i frutti oleosi non risparmiano le proteine, e vanno quindi mangiati con moderazione, trovo questi dolcetti irresistibili. Specie a fine pranzo, ma anche per un tè pomeridiano o come semplici (però squisiti) salvafame.
La parte difficile. Non ci sarebbe bisogno di scriverlo, la parte ostica di queste ricette è sempre fare la meringa, ci vogliono buona volontà e un po’ di tempo, ma provate, non è difficile. Almeno non come si dice.
Ingredienti. Per una trentina di meringhette vi servono
400 gr. di anacardi
2 albumi
180 gr. di zucchero semolato
50 gr. di acqua
confettura di ciliegie a piacere
Fate così.
Con le fruste o, meglio ancora, la planetaria montate gli albumi, nel frattempo mettete lo zucchero e l’acqua in un pentolino, facendo attenzione a non mescolarli mai.
Servitevi di un termometro da cucina per portate lo sciroppo alla temperatura di 110°.
A questo punto riprendete a frullare gli albumi e versate a filo lo sciroppo. Montate la meringa per 10 minuti, lo scopo è farla diventare soda e lucida.
Aiutandovi con una spatola incorporate al composto gli anacardi sbriciolati. Fatelo lentamente e girate la spatola dal basso verso l’alto.
Ora usate una sacca da pasticcere per fare dei dischetti direttamente su una teglia rivestita con carta forno. Lasciateli riposare per un’ora.
Accendete il forno e portatelo a 150 gradi.
Cuocete le meringhette per 20 minuti fino a quando non hanno preso un delicato colore dorato. Toglietele dal forno e fatele raffreddare. Quando sono fredde, spalmate la confettura di ciliege (se volete farla in casa seguite questi suggerimenti) su una meringhetta e copritela con un’altra. Se non le unite, potete conservare le meringhette in un contenitore ermetico per 3/4 giorni.